Il MICROFAT transfer , figlio del classico lipofilling o MACROFAT transfer , è una procedura che utilizza per il prelievo del grasso cannule di diametro inferiore a quelle del classico lipofilling ( 3 o 4 mm di diametro) ovvero di 2 / 2,5 mm con una catena di microfori intorno di 1 mm.
E’ proprio questa carenatura di microfori che definisce la peculiarità, l’innovazione del microfat transfer in quanto l’adipe già in fase di prelievo viene frantumato e ridotto di volume rispetto al tradizionale prelievo effettuato con uno o due fori all’estrermità della cannula di 2 o più millimetri. Il tessuto prelevato viene opportunamente lavato, diluito e filtrato e quindi reiniettato ad una profondità non sottocutanea profonda ma a livello dermico medio/ profondo e sottocutaneo superficiale utilizzando microcannule (0,7 / 1mm circa di diametro). Il tessuto ottenuto è più fluido e meno denso del precedente ed è costituito principalmente da cellule adipose molto più piccole del lipofillling tradizionale.
Viene utilizzato a scopo moderatamente e selettivamente volumizzante e lievemente rigenerante in quanto contiene una moderata quantita di componente stromale vascolare ( sede di cellule staminali )e iniettato in aree delicate del volto: guancie, tempie, naso, regioni sopraccigliari , labbra, solchi naso-labiali e mento/labiali medio/profondi, occhiaie profonde e mani.
Il trattamento può essere effettuato , a seconda del numero e della vastità delle aree da trattare, in anestesia locale ambulatoriamente o in lieve sedazione.
E’ importante sottolineare come sia sempre più frequente abbinare il microfat transfer ad un lifting del viso in quanto alla capacità tonificante del tessuto muscolare, nei casi di volti scavati in alcune aree come le tempie, le aree mentoniere , zigomatiche o mandibolari, si associ il potere volumizzante del microfat. Dunque tonificare e volumizzare è il vero goal del ringiovanimento del volto. Aspetti validati negli utimi 5 anni da tutti i più importanti congressi mondiali sulla chirurgia estetica del viso dagli Usa al Brasile.
Le microcannule utilizzate nella iniezione del microfat transfer sono di un diametro cosi esile che edemi e piccole ecchimosi, se presenti , si riassorbono nell’arco di 3/7 giorni.
La procedura rappresenta una validissima alternativa a filler e biorevitalizzanti in termini di : naturalezza e morbidezza del risultato, assenza di reazioni avverse in quanto tessuto autologo e durata maggiore nel tempo dei risultati ottenuti.
Il procedimento non necessita di ulteriori ritocchi per un periodo che può andare dai 3 ai 5 anni.
Dr. Antonio Distefano
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Dr. Antonio Distefano | Laurea in Medicina e Chirurgia, Università di Catania, 1997|Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Università degli Studi di Genova, 2003
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